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::Estate
2012:: |
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Western
Australia
Rottnest Island
- My Rotto! |
Quando l'esploratore olandese
Willem de Vlamingh sbarcò sull'isola nel 1696,
pensò bene di chiamarla Rat's nest, nido
di topi, perché era infestata dai ratti. In realtà
gli animali che lui confondeva con i disgustosi roditori
non erano altro che quokka,
graziosi marsupiali che s'infilano sotto i tavoli dei
ristoranti e gironzolano vicino ai negozi, tanto da indurre
qualche simpatico buontempone a disegnare sulle porte
a vetro dei supermercati un esilarante pittogramma di
divieto d'ingresso ai quokka! S'intrufolano negli chalet
appena si lascia socchiusa un attimo la porta, s'avvicinano
ai turisti in cerca di cibo con una faccia tosta impensabile
per un animale selvatico. Sono ormai quasi domestici i
10.000 esemplari della numerosa popolazione di quokka
che vive sull'isola di Rottnest. Poi, girando ed esplorando
i dintorni, li si trova anche nei passeggini dei bambini,
lì rifugiati per ripararsi dal vento glaciale che
soffia in inverno. O tra i cespugli nella boscaglia, che
si stringono e si puliscono nel loro stato più
selvatico e naturale. Fa comunque effetto arrivare da
Fremantle con il Rottnest Express,
su cui campeggia la scritta "My Rotto"
come affettuosamente viene chiamata l'isola dagli australiani,
e prendere possesso della Caroline Thomson Cabin
accolti da uno splendido pavone con l'iridescente coda
spiegata sulla soglia ed un piccolo marsupiale imprigionato
dentro e che tenta disperatamente di uscire!
Presa d'assalto durante l'estate e le vacanze scolastiche,
nei mesi di luglio e agosto, i più freddi dell'anno,
Rotto appare bellissima e rilassata, con i pellicani piazzati
in cima ai pali di legno del molo, riflessi sul celeste
intenso di un mare che sembra una laguna. Mare ghiacciato,
corroborante, refrigerante, dove i cormorani pescano avidamente
e i gabbiani si azzuffano urlando come dei forsennati
per la lotta di predominio territoriale. Si può
noleggiare una bicicletta
o acquistare il Bayseeker,
il biglietto giornaliero dell'autobus che fa il giro dell'isola
e permette di scendere e salire a piacimento alle fermate
sparse lungo gli 11 km di lunghezza. Ma il modo migliore
per inventarsi Rottnest d'inverno è percorrerla
a piedi e fare lunghe e piacevoli passeggiate. Dune di
sabbia candida inframmezzata da arbusti di olearia circondano
il faro che sovrasta il mare, intrappolato dalle nuvole
stratificate, marchio di fabbrica del tipico affascinante
cielo australiano. Il falco pescatore si piazza su un
traliccio dell'alta tensione, un ramarro si nasconde sotto
un cespuglio e qualcuno ha la fortuna di trovarsi di fronte
un serpente, che si scalda al sole per accumulare un pò
di energia. Nei laghetti all'interno gli aironi cinerini
sgambettano eleganti, slanciati e educati. Poche auto
percorrono la strada: l'ambulanza, la gazzella della polizia,
la jeep dei ranger, e tutte si fermano ad offrire un passaggio
al viandante che rientra a piedi all'imbrunire. Certo,
tornare a casa con i soccorritori del pronto soccorso
o le forze dell'ordine non è proprio il massimo
delle aspirazioni, potrebbe anche portare sfortuna, ma
colpisce comunque la gentilezza spontanea, innata. E sembra
che nessuno faccia fatica ad essere cortese, gli viene
naturale!
Il cimitero aborigeno è la testimonianza della
presenza degli indigeni Nyoongar sull'isola. L'avevano
scoperta molto prima degli europei e l'avevano chiamata
Wadjemup. Poi era diventata la loro prigione. E' l'eterna
triste storia dei colonizzatori e dei colonizzati.
C'è chi ama Rottnest, la percorre in quod
e la battezza come il posto dove scatenarsi giorno e notte
liberi dai lacciuoli dei divieti australiani. E c'è
chi non la ama perché, invece, troppo semplice,
troppo poco commerciale, senza discoteche e shopping sfrenato.
Ed è proprio questo il suo bello, la naturalità,
la pace, la fascinazione di un mare incantevole che crea
baie e insenature incontaminate abitate solo dai gabbiani,
che si circonda di boscaglia e prati incolti colonizzati
dai cacatua rosa e dai pettirossi. Questa è My
Rotto, Rottnest mia!
Paola Ottaviano