Salvador
da Bahia
Mal d'Africa.... mal di Brasile
L'impatto
con Salvador da Bahia, capitale dello stato più
africano del Brasile, ha l'intensità di un innamoramento.
E dello sbigottimento del dolore che mai se ne disgiunge.
La bellezza delle strade acciottolate del Pelourinho,
con le sue sontuose chiese decorate a festa, è
trepidante e viva perchè svela la sua anima selvaggia
di tradizione nera nelle feste spontanee delle sue notti
calde al passo della musica dei ritmi africani degli axé.
La gente si riversa nelle sue piazze danzando e cantando,
accomunata da antiche tradizioni di sincretismo religioso
e culturale che la distingue dal resto del paese. Salvador
da Bahia è la patria del candomblé (rituale
religioso afro-brasiliano) e della copoeira (danza/arte
marziale che deriva dalla lotta degli schiavi africani);
è il fascino dell'architettura coloniale e delle
sue chiese in stile barocco; è il forte odore di dendê (olio di palma, ingrediente principale
della cucina di Bahia) che le baiane,
nei loro bianchi e ampi costumi tradizionali, usano per
friggere l'aracajé, specie di polpette
preparate con fagioli marrone e ripiene di gamberetti
essiccati, pepe, salsa di pomodoro e vatapá (piatto a base di frutti di mare servito con salsa di
pasta di manioca, noce di cocco e olio di dendê).
Ma Salvador è anche afflitta da problemi di ordine
sociale ed economico, specchio della stridente contraddizione
del Brasile, il "gigante addormentato", paese
potenzialmente ricco di risorse naturali e dalle grandi
potenzialità di sviluppo, e, al tempo stesso, con
un impressionante numero di persone che vivono al di sotto
della soglia della povertà tanto da non aver garantiti
un pasto quotidiano ed una casa degna di questo nome (le
loro abitazioni, tristemente note con il nome di favelas,
sono agglomerati di catapecchie fatiscenti, prive di acqua
potabile e fognature).
Nel centro del Pelourinho, presidiato da squadroni di
"polizia turistica", non è raro essere
avvicinati da bambini scalzi e malvestiti, che cercano
di convincere i turisti ad entrare nei negozi di generi
alimentari per acquistare latte in polvere, addizionato
di vitamine, per se stessi e i loro fratellini.
E' del tutto evidente, dunque, che l'unica "pericolosità"
di una visita al Centro Histórico di Salvador sta
nell'imbarazzo, più o meno malcelato, di liberarsi
di questi piccoli mendicanti in maniera da salvare la
faccia ed essere a posto con la propria coscienza di "ricchi",
dando per scontato che un turista intelligente
eviterà di ostentare oggetti di valore come orologi
costosi e macchine fotografiche appese al collo, atto
oltre che stupido, anche eticamente discutibile, e di
sconfinare nelle zone periferiche della città,
dove regna la povertà più assoluta. La gente
del posto è sempre la miglior fonte di informazioni
e consigli su come muoversi, dove andare e dove no.
L'aeroporto di Salvador dista circa 30 km dalla città,
vi si trova un ufficio della Bahiatursa, catena statale
di uffici informazione che prenota le pousadas (pensioni nel cui prezzo è incluso generalmente
il café da manhã, ossia la prima
colazione) e organizza i taxi secondo le destinazioni
in base alle tariffe affisse nella bilheteria.
La corsa in taxi dall'aeroporto per il centro
costa 67R$ (circa 18€); per il pernottamento
la Pousada da Mangueira è in ottima
posizione perché dista circa 100 m dal Pelourinho,
garantendo la giusta distanza dal rumore delle notti festanti
del Centro Histórico e, al tempo stesso, la possibilità
di raggiungerlo in pochi minuti, attraversando la strada
e dopo una breve e ripida salita. Ha stanze di
vario livello che si aggirano sui 100 R$ (28 €) la
doppia (o, come dicono loro, il casado),
e per chi vuole viziarsi dopo un lungo viaggio intercontinentale
o una notte di danze sfrenate, la suite è dotata di un delizioso terrazzino con vista panoramica
sul Pelourinho. E costa solo 118 R$ (31€).
Per la cena non c'è che l'imbarazzo della scelta,
tanti sono i ristoranti con i loro tavolini in precario
equilibrio nelle stradine del centro, abbarbicato sulla
collina. Sono un pò più costosi del resto
della regione, a causa dell'"adattamento al turismo",
ma non ci si rovina di sicuro! Per un'ottima cena
di pesce + un paio di birre si spendono circa 50 R$ (14€)
in due.