Percorrendo
la RP 3 da Puerto Madryn in direzione sud, si raggiunge
l'Area
Protegida Cabo dos Bahías, una remota
riserva costiera non ancora invasa dai tour operator e
poco frequentata dal turismo di massa. L'immagine che
appare alla prima vista di questo promontorio è
stupefacente. Dimora di una colonia di 55.000 pinguini
di Magellano, le grida e i versi di questi uccelli
patagonici inondano l'aria di suoni che tolgono la parola,
mentre agli occhi appare una distesa infinita di puntini
bianchi e neri che trotterellano avanti e indietro, da
una tana ad un'altra, dal mare alla riva. Attraverso una
passerella di legno si percorre la riserva e si cammina
a pochi centimetri dai pinguini che, incuranti dei pochi
visitatori, attendono alle loro faccende quotidiane. Becchi
spalancati che emettono grida di rivendicazione territoriale,
approcci goffi e frementi di accoppiamenti sessuali, juveniles
spelacchiati che cambiano la pelle. E' un posto straordinario,
ma guai a tentare di accarezzare la testa dei padroni
di casa: i pinguini reagiscono violentemente e mordono
le dita di coloro che cercano di esprimere affetto, infischiandosene
delle loro buone intenzioni. Al largo, a tre chilometri
dalla spiaggia, sull'Isla Arce vive l'unica
colonia continentale di otarie, piuttosto
difficili da vedere. L'ingresso alla riserva costa 10
Pesos e il vicino villaggio di Camarones
offre alcuni hotel per il pernottamento. I dintorni di
Cabo dos Bahías
riservano altre magnifiche sorprese:
ñandúes (nandù di
Darwin), guanacos (cugini selvatici dei
lama), maras (lepri patagoniche, grossi
roditori simili ai capibara) e tuco-tuco (specie
di procavia) fanno capolino
all'improvviso sulle piste ghiaiose regalando
le stesse emozioni che riserva un safari.
Tornando in direzione nord attraverso un tratto di ruta
de ripio si raggiunge l'altro gioiello del Chubut,
Punta Tombo, la più grande colonia
di pinguini del continente con i suoi
800.000 pinguini e 250.000 nidi attivi. La spiaggia di
sassi che si affaccia su una baia incantevole appare fin
troppo piccola per contenere questi eleganti abitanti
in livrea che schiamazzano vistosamente e nuotano allegramente
nelle acque ghiacciate della Patagonia. L'ingresso alla
riserva costa 20 Pesos e l'affollamento di autobus turistici
che ogni giorno vengono in visita a Punta Tombo rende
il luogo un pò troppo affollato.
Sulla via del ritorno, lontani dai clamori degli umani
e dai versi gutturali dei pinguini, soli sulle strade
polverose è un attimo scorgere un armadillo
barbuto che, correndo a più non posso,
attraversa la strada per rifugiarsi nelle sua tana, indenne
dal pericolo dei pneumatici e orgoglioso di aver vinto
nella lotta per la sopravvivenza.
E' un attimo, un attimo di sospensione dal tempo. Un attimo
che vale una vita.