Come arrivare.
Diverse compagnie di bandiera collegano l'Italia
con Gibuti. Tra queste Air France via Parigi,
Ethiopian Airlines via Addis Abeba e Yemenia Airways
via Sana'a. La franchigia bagaglio da stiva con
Air France é di 23 chilogrammi.
Dogana e documenti.
Per entrare a Gibuti é richiesto il visto,
che si può ottenere all'arrivo nell'aeroporto
internazionale Ambouli International. Costa 50
Euro e può essere pagato sia in Euro che
in dollari. Ha la durata massima di un mese. Il
passaporto deve avere validità di almeno
sei mesi oltre la data di fine viaggio.
Valuta. La valuta
nazionale é il Franco di Gibuti
(cambio Gennaio 2011: 1 Euro = 228 DJF).
Gli euro sono largamente accettati anche nei negozi
della capitale, ma é consigliato cambiarli
in moneta locale per le piccole spese nelle bancarelle
del Marché Central. Le carte di
credito non sono molto diffuse, é necessario
essere muniti di contanti.
Telefono. La
rete GSM900 copre la capitale di Gibuti e le zone
limitrofe. Non ha copertura nel Mar Rosso, sul
versante orientale del paese. (Telefono satellitare
in barca, per le urgenze). In alternativa, si
può acquistare una SIM locale presso Djibouti
Telecom o chiamare dalle numerose cabine
téléphonique sparse per la
città. Il collegamento ad Internet costa
1000 DJF l'ora.
Clima. Il periodo
migliore per visitare Gibuti va da ottobre a maggio.
Durante il resto dell'anno fa molto caldo.
Lingua. Le lingue
ufficiali sono il francese e l'arabo. Nell'entroterra
si parlano l'afar e il somalo. Poche parole nell'idioma
nazionale possono aiutare a stabilire un contatto
e saranno molto gradite. Salam Alekum
per salutare, Shukran
per dire "grazie", Afuan
per dire "prego".
Fuso orario.
Gibuti è due ore avanti rispetto all'Italia,
un'ora quando in Italia é in vigore l'ora
legale.
Crociera subacquea. Nei
mesi da ottobre a gennaio c'é una delle
più alte concentrazioni al mondo di squali
balena nel Golfo di Tadjourah.
Lo snorkeling con questi impressionanti
giganti del mare regala emozioni uniche e irripetibili
(a questo riguardo vedi L'autostrada degli
squali balena). La temperatura
dell'acqua non supera 26° durante i nostri
mesi invernali. Consigliata una felpa di sera
sulla barca per ripararsi dal vento.
Con chi andare. Il
Boreas of Katharina é
una splendida goletta di 38 metri a tre alberi,
costruita nel 1998 e sottoposta a completa manutenzione
nel 2009. Il capitano Maurizio Pazzelli
é nato e vissuto ad Asmara, Eritrea, ed
é profondo conoscitore del Mar Rosso, quello
più inedito e meno frequentato come Yemen,
Gibuti, Eritrea e Sudan e, come un vero e proprio
pioniere, scopre paradisi di cui non si sospetta
l'esistenza. Uomo di grande esperienza, ha la
capacità di emozionare perché trasmette
agli ospiti del suo lussuoso veliero il suo stesso
spirito d'avventura. E' alla ricerca costante
di spazi incontaminati ed inesplorati, destinazioni
tutte da scoprire, fuori dalle rotte già
percorse. Con la sua audacia, regala ai viaggiatori
curiosi ed arditi esperienze di terra e di mare
uniche ed indimenticabili. A bordo
i servizi sono di altissimo livello e di estremo
comfort, dalle comode cabine, alle zone relax
e all'area diving. I ragazzi dell'equipaggio sono
professionali e gentilissimi. L'attenzione scrupolosa
e l'interesse a soddisfare le esigenze e i desideri
degli ospiti, fanno del Capitano una persona attenta
e motivata, sempre alla ricerca dell'eccellenza.
Ha a cuore il benessere dei suoi clienti e ci
tiene a stupirli, ad incantarli. E ci riesce,
puntualmente, conducendoli in luoghi del mondo
che meravigliano ed incantano.
Mance. Sempre
molto gradite le mance da consegnare all'equipaggio
della barca, altamente meritorio.
Cucina. La cucina
a bordo del Boreas of Katharina é
degna del più raffinato gourmet, sempre
ricca di delizie per il palato. Crostacei e pesce
crudo freschissimo (king fish e tonno) sono accompagnati
da variegati contorni e piatti di portata serviti
tutti insieme.
Shopping.
Nei negozi della capitale, si trovano antiche
icone cristiane copte ortodosse di arte
africana, provenienti dalla vicina Ethiopia.
Nei dintorni del Lac Assal, i nomadi Afar vendono
luccicanti geodi, infiltrazioni
di minerali in soluzione che cristallizzano nelle
rocce cave, e splendenti druse,
tappeti di cristalli su matrice rocciosa. Commerciano
il sale, che viene utilizzato anche per imbalsamare
teschi di capra. Per chi apprezza
questo genere di souvenir!
Costume e società.
Gibuti é uno strano mix di Africa
e Islam, dove convivono le tribù degli
Afar, provenienti dall'Ethiopia, e degli
Issa, di origine somala. La maggioranza
della popolazione é di religione mussulmana
sunnita. E' opportuno indossare un abbigliamento
misurato, adeguato alla morale, ed evitare di
scattare fotografie alle persone, soprattutto
alle donne, senza previo permesso. Rispetto dei
costumi locali e discrezione sono l'atteggiamento
da assumere ovunque.