Situato
a pochi chilometri da Almería
(la provincia più orientale dell'Andalucía),
Cabo de Gata é la punta
che divide il Parque Natural in
due versanti. Dirigendosi ad ovest, la strada costeggia
le Salinas de Cabo de Gata, un'area
lagunare da cui si estrae il sale. La vista é
incantevole, soprattutto perché le saline
sono zona di riproduzione di diverse specie di uccelli
acquatici. In primavera i fenicotteri
sostano qui durante la migrazione e questi specchi
d'acqua salmastra si popolano di centinaia di trampolieri.
Un hide* funge da mirador per
osservarli e fotografarli. Il binocolo é
d'obbligo. La zona é recintata ma il panorama
é perfettamente godibile. I fenicotteri rosa
sono in realtà bianchi, per l'assenza nella
loro dieta di piccoli crostacei che colorano il
piumaggio del tipico pigmento rosato. Li si può
avvistare tutto l'anno ad esclusione dell'inverno,
quando le salinas sono prosciugate. Il
villaggio adiacente,
San Miguel de Cabo de Gata, ha una lunga playa
di sabbia grigia vulcanica, dove si riesce sempre
a trovare un angolino libero per piazzare il proprio
ombrellone.
Il versante orientale del Cabo é costellato
di cale incastonate nell'imponente scogliera, bagnate
da acque cristalline. Le più famose, Playa
de Mónsul e Playa de Los
Genoveses, situate a pochi chilometri da
San José, si raggiungono con autobus pubblici
e gratuiti (le auto devono sostare prima dell'ingresso
transennato alla stradina sterrata che conduce alle
spiagge ed in alta stagione i parcheggi sono limitati).
E' necessario prenotare e l'ultima corsa in estate
è alle 21. Il sole tramonta dopo le 20 e
si sta al mare fino a tardi! Seguendo i cartelli
per il Camping Tau, una deviazione conduce a Cala
Higuera. La terrazza del delizioso ristorantino
si affaccia su una spiaggetta di ciottoli incastrata
tra le rocce, ideale per lo snorkeling.
A poca distanza, avventurandosi per impervie piste
tracciate tra terra arsa e agavi messicane, ci s'imbatte
quasi casualmente nella Cala del Embarcadero,
un altro angolo di paradiso. L'acqua refrigerata
dalle montagne sovrastanti e dal fondale di sassi,
é più lacustre che marina.
Ogni porzione nascosta, ogni luogo esplorato della
costa é diverso dall'altro. E lo stupore
accompagna il viandante ad ogni scoperta. E così
é per Los Escullos, sito
di grande fascino, dominato da un forte settecentesco,
o per la Playa del Peñon Blanco,
a nord de la Isleta del Moro. A poca distanza da
Las Negras, circondata da palme in una fenditura
della parete a strapiombo sul mare, la Playa
del Playazo rappresenta la quintessenza
dell'anima del Cabo, summa sublime di Nord Africa
e Baja California messicana.
Nonostante l'avanzata degli invernaderos**
che stridono con l'ambiente, il paesaggio del Parque,
arido, lunare, dunoso, ha la magia delle traversate
carovaniere nel deserto, le gradazioni della terra
rossa d'Africa, il fascino degli avventurieri sulle
strade polverose. Ha l'atmosfera di lande isolate,
spaccate dal sole implacabile di latitudini tropicali.
Natura selvaggia, che soverchia l'addomesticamento
dell'uomo e riporta l'anima alla sua pura essenza
intimista.
*
piccolo capanno di legno allestito per l'osservazione
degli uccelli, che nasconde i visitatori per non
disturbare gli animali.
**
grandi serre orticole ricoperte di teli di plastica