::Agosto
2003::
In
Sudafrica ho potuto vivere l’esperienza più emozionante
della mia vita di subacquea: l’incontro con il più temuto
predatore dei mari, il grande squalo bianco.
A Gansbaai, a 130 Km da Città del Capo,
ho partecipato ad una escursione giornaliera sul Predator 2, il nuovo
catamarano di 12 metri di proprietà di Brian
Mc Farlane, uno dei più famosi esperti di squali bianchi
al mondo. Il materiale per attirare i grandi predatori è naturale:
le esche consistono infatti in teste di grossi tonni che il capitano
lancia in acqua a Shark Alley, vicino Dyer Island, a soli
10 minuti di tragitto dal porto di Kleinbaai.
E lo squalo non si fa attendere.
Dopo pochi minuti eccolo apparire, circospetto e diffidente. Si avvicina
lentamente all’esca e spalanca la bocca, mostrando l’impressionante
fila di denti, con l’autorevolezza dei suoi 5 metri di lunghezza.
E’il momento di entrare in acqua: viene calata la gabbia in
mare, indossiamo una muta a tre strati (l’acqua raggiunge a
malapena la temperatura di 15° ) e “down down down”
ci immergiamo in apnea ad appena 3 metri di profondità, col
tempismo cronometrico per guardare negli occhi questa creatura maestosa
e affascinante che mi passa di fianco sfiorandomi le dita con la pinna.
Voglio rassicurare sulla sicurezza assoluta di questa avventura: la
presenza di grandi squali bianchi così vicini alla riva è
dovuta all’insediamento permanente di una colonia di 40000 foche
(Cape fur seals), che rappresentano la loro dieta preferita.
Non solo. A pochi chilometri di distanza, a Hermanus nei mesi invernali
che corrispondono alla nostra estate, si può assistere ad un
altro spettacolo della natura: l’avvistamento delle balene australi
che si spingono fino a riva per riprodursi.
Siamo vicino all’Antartide, nell’emisfero sud del mondo,
e ciò spiega la sorprendente scoperta di una colonia stanziale
di pinguini africani nella cittadina di Simon’s Town, nella
penisola del Capo, chiamati qui Jackass Penguins (Jackass in lingua
Afrikaans significa mulo), per il loro rumoroso verso che ricorda
il raglio dei muli.
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