SABATO 19/08/2006
Noi ci svegliamo con calma mentre il resto del gruppo parte presto
per l’immersione al Manta Reef..tornano entusiasti mentre noi
ci prepariamo per la ns delle 10:00.
Anche questa è bellissima,vediamo stelle marine bellissime
e con colori meravigliosi.
Rientriamo cotti e affamati, finiamo tutto il cibo che abbiamo in
casa perché domani mattina presto lasciamo Tofo direzione Villanculos…Facciamo
un giro nel mercatino locale comprando qualche ricordo: è un
mercato bello e poi ci pentiremo di non aver comprato molte più
cose..
Contrattiamo per trovare un chapas che alle sei ci porti a Inhambane
.
Paghiamo il pernottamento alla Donna Maria che ogni gg passava a pulire
la casa e a controllare che non avessimo bisogno di niente.
Consigliata!!! Paghiamo un totale di 75 € per 4 notti a coppia,
meno di 10 € a notte a testa.. Per prenotare eccovi il numero
di telefono :
DONA MARIA 258-25574943.
Per altre info su TOFO:
http://www.tofotravel.com/
www.tofo.co.za
DOMENICA 20/08/2006
Passando da Inhambane ci fermiamo a fare colazione da Nimberto e Grace
per l’ultimo saluto: ci troviamo davanti una colazione pantagruelica
e ci vergogniamo ancora di più della nostra cena passata…Magari
se un gg verranno in Italia potremo contraccambiare il loro affetto…
Ci accompagnano al porticciolo dove loro ci dicono che c’è
la barca per attraversare la baia e ritrovarci a Maxixe...noi cerchiamo
ma non vediamo nessun traghetto…scrutiamo l’orizzonte
ma nemmeno l’ombra…arrivati alla fine del molo…nascosta
c’è una bagnarola (una barchetta ) usata dai pescatori
gia stracolma di gente…Ancora una volta compiono un miracolo,
riescono a trovare una sistemazione per noi e i nostri zaini.
Nessuno dei nostri familiari s’immagina dove siamo finiti e
quello che stiamo facendo…con la telecamera filmiamo il tutto
anche se in modo discreto; non vogliamo mai attirare troppa attenzione.
Ridiamo per la situazione, siamo in un guscio di noce stracarico e
galleggiamo. Ancora una volta il nostro spirito di adattamento ne
esce rafforzato!
A Maxixe inconsapevolmente facciamo una scelta penosa: vediamo una
piccola stazione di pulmini (chapas) e senza indagare troppo sulle
altre possibilità ci fermiamo alla “prima bancarella”
(non fatelo mai, forse c’è una scelta più favorevole
poco più avanti…) C’è un chapas vuoto che
va a Villanculos, noi contrattiamo il prezzo e ci facciamo caricare
gli zaini sul tetto del pulmino…ci sediamo comodi e qui alcuni
di noi effettuano delle scelte tattiche sbagliate dovute all’inesperienza:
Andrea il più alto di noi va a sedersi nel sedile dietro così
ha più spazio per le gambe, poi a coppia due per ogni fila
di sedili…Che bello un chapas tutto per noi…
Ecco l’errore: il chapas non parte come l’autobus ad un
orario stabilito, ma solo quando è pieno anzi meglio dire stracolmo!!!
Poco più avanti c’è la vera stazione degli autobus
Oliveiras, informatevi!
Abbiamo atteso circa due ore prima della partenza e quando abbiamo
osato protestare ci hanno offerto di partire solo per noi ma ad un
prezzo raddoppiato e noi da indignati tirchi ci siamo rifiutati di
passare per i soliti turisti da spennare…meglio soffrire come
tutti!
Forse adesso molti di noi accetterebbero anche un prezzo triplicato!
Per non tirarla troppo per le lunghe, concludo dicendo che il chapas
aveva una capienza normale di sedici persone circa, mentre noi ci
siamo ritrovati in venticinque più due bambini e due galli…durante
la strada continuavano a far salire gente, non è possibile
descrivere le posizioni assunte da alcuni viaggiatori, da veri contorsionisti…Andrea
F si è ritrovato nel posto più infimo e più bloccato
di tutti e non riusciva nemmeno a muovere un braccio….il viaggio
è durato circa cinque ore…Come consiglio se vi capita
di scegliere questo mezzo di trasporto salite per ultimi o scegliete
i posti dietro al guidatore…di solito c’è più
spazio per i piedi, c’è il finestrino e quando la gente
sale e scende è più facile che ogni tanto riusciate
ad ottenere qualche centimetro prezioso di spazio!Lo dico per esperienza,
in questo viaggio quello era il mio posto.
Abbiamo pagato questo giro “sull’inferno” 1200 metical
come gruppo…una volta giunti a destinazione abbiamo tentato
di pagare meno visto le condizioni del viaggio ma ci hanno ricattato
non consegnandoci gli zaini e ancora una volta abbiamo accettato le
loro condizioni!
Siamo quasi tutti esausti, in piedi da prima delle sei, e questo viaggio
non ci ha certo ricaricato…Appena scesi, siamo di nuovo circondati
da gruppi di ragazzini (li definirei senza offesa puzzolenti: non
amano molto lavarsi e il deodorante…) Dovremmo esserci abituati
al fatto di essere accerchiati da gente che ti tira la valigia per
portarti in qualche luogo per dormire con il solo obbiettivo di ricevere
qualche monetina per aver portato dei clienti….
Non so se per colpa della stanchezza o dell’ambiente questa
volta siamo ancora di più sulla difensiva e non chiediamo e
non accettiamo l’aiuto di nessuno….ci chiudiamo a formazione
impala…Tutti in cerchio con gli zaini al centro!
Leggiamo quali B&B sono consigliati dalla Lonley Planet…
I ragazzi non demordono e continuano a dire un nome : ”BAOBAB
BEACH”
http://www.baobabbeach.com/
082 7315420/023 82417
email baobabmoz@yahoo.
Un pò confusi e stressati mandiamo Diego e Andrea B in avanscoperta...inutile
girare in sei trascinandoci “dietro donne, bambini e animali”
o perdon trascinandoci dietro gli zaini non per niente leggeri…
Aspettiamo almeno un’ora, il sole inizia a tramontare, i ragazzini
non allentano la presa e studiano ogni nostra mossa…vedono una
biro e la vogliono..vedono una caramella e la chiedono ecc…ogni
tanto credo si siano anche presi beffa di noi….in fondo siamo
sempre estranei nel loro mondo……
Da lontano vediamo sbucare un furgoncino con sopra Andrea e Diego…hanno
trovato il luogo giusto e sono venuti a prenderci con il proprietario
del B&B.
Un ragazzino ci prova: dice al tipo che è stato lui ad indicarci
il suo nome, noi non amiamo le bugie e smentiamo tutto…per questa
volta niente mancia…e che imparino a non gridare solo un nome
ma a dare possibilità di scelta.
Il nome più famoso spesso non è mai la scelta migliore
vedi Fatima!
Siamo da Josef & Tina ..una struttura nuova fatta da Josef inviato
dalla comunità europea per sperimentare nuove colture in campo
agricolo.
Il lodge che si è costruito forse per arrotondare è
una buona sistemazione
Ci sono nella casa tre camere da letto, un salotto enorme con tanto
di televisione e divanetti e una cucina altrettanto grande completa
di tutto ad uso degli ospiti.
Poi ci sono dei bungalow circolari con il tetto di paglia per dare
un’atmosfera più semplice con bagno in comune….
C’è anche il ristorante bar dove servirti fino a notte
tarda.
email : info@joseftina.com
www.joseftina.com
tel: +258 82 9652130
paghiamo 750 metical a coppia con colazione.
PER MAGGIORI INFO O TROVARE ALTERNATIVE POTETE RIVOLGERVI A:
Vilanculos Tourist Services Tel: 082 7642140 email margi@teledata.mz
Eccovi comunque altri indirizzi utili per eventuali alloggi:
http://www.smugglers.co.za/
082 770 3720
Casa Rex
023 82048
www.casaguci.com
info@casaguci.com
00258 82 8686540
Blue Water
082 807 5750/082 7683400
LUNEDI’ 21/08/2006
Chiediamo a Josef, che si dimostra disponibile a soddisfare ogni nostro
dubbio o curiosità, come fare per fare il giro delle isole…d’altronde
siamo venuti fino a qui per vedere L’ARCIPELAGO DI BAZARUTO
famoso come parco nazionale marino….
Nonostante il cielo nuvoloso prenotiamo tutta la giornata il giro
in DOW (un altro guscio di noce con vela che per qualche forza misteriosa
della natura anche se pieno di gente riesce a galleggiare e a muoversi).
E’ un mare meraviglioso, con colori stupendi, qualche foto riesce
a rendergli giustizia…il mare è calmo e nonostante io
sia fifona, no meglio dire previdente per natura…riesco anche
a godermi il tragitto d’andata….nella barchetta come sedie
ci sono solo delle asce di legno che l’attraversano e formano
delle panche.
L’equipaggio è composto dal guidatore della barchetta
e dal cuoco…incontriamo un pescatore di granchi che solitario
e senza barca nuota nel mare infilzando tutti i granchi che incontra….il
cuoco ne compra sei per un euro…(io mi rifiuto di mangiarlo…Non
sono vegetariana ma nella mia mente solo pochi animali sono destinati
alla morte…gli altri mi fanno pena e non riesco a mangiarli…i
miei compagni d’avventura quando se li ritroveranno cotti alla
griglia al contrario di me gli faranno una grande festa.
Proseguiamo il viaggio…alle undici facciamo una pausa di un’ora
sulla prima isola ,
Benguerra; è praticamente la classica isola da cartolina: spiaggia
lunghissima ed incontaminata di sabbia bianca con le palme alle spalle.
Girovaghiamo sull’isola e facciamo la conoscenza con due bambini
che ci vogliono vendere il loro giocattolo, una barchetta a vela fatta
da loro che fatta la dimostrazione galleggia e si muove pure col vento…prezzo
10 €.
Il problema non è il prezzo ma l’ingombro, riuscire a
portarla in Italia senza romperla…
Gli regaliamo due magliette e un paio di bermuda…e ci facciamo
pure una foto ricordo…
In quest’isola è pure possibile soggiornarvi perché
hanno costruito un villaggio turistico ma logicamente i prezzi sono
quelli turistici e per arrivare fin qui il prezzo non è nemmeno
paragonabile con il nostro fai da te!
Ripartiamo e alle 13:30 approdiamo sull’altra isola: Magaruque,
sicuramente più adatta allo snorkeling…noi ci rilassiamo
sulla spiaggia mentre il cuoco ci prepara il pranzo..
L’isola al momento è abitata solo da locali ma stanno
costruendo degli alberghi, iniziano a deturpare questo paradiso…costruendo
strutture turistiche in riva alla spiaggia senza tener conto del contesto
dove si trovano….ok alberghi ma meno invadenti sarebbero stati
più adatti al luogo….
C’è un gruppo di bambini meraviglioso che aspetta i soliti
regali da noi turisti…e impariamo dopo, aspettano anche gli
avanzi del nostro cibo e di poter leccare letteralmente le pentole
e poi lavarle in mare…e riconsegnarle immacolate al cuoco!
I ragazzi si dedicano allo snorkeling e ci raccontano di pesci enormi
e di una quantità di vita inimmaginabile, il tutto è
di buon auspicio per le immersioni che speriamo di riuscire a fare.
Mangiamo riso con un buon sugo al pomodoro, pesce alla griglia, i
poveri granchi e un ottimo ananas…Io mi diverto a cibare una
chioccia con i suoi pulcini che si sono adattati a mangiare praticamente
di tutto…anche il pesce…ogni tanto mi sento un pò
san Francesco…la protettrice degli animali…
Il tempo sta cambiando, scure nuvole si affacciano all’orizzonte…meglio
prendere la via del ritorno…
Non voglio stressarvi raccontandovi di come non mi sia piaciuto ritrovarmi
in un minuscolo guscio di noce in balia del mare mosso e del vento…dobbiamo
seguire la corrente che almeno a mio parere ci porta sempre più
lontano dalla riva….le onde in alcune occasioni entrano direttamente
nella barchetta lavando chi è a tiro… altre volte siamo
gli unici all’orizzonte e allora nella mia mente passano pensieri
del tipo: “se ci rovesciamo nessuno si accorgerà della
nostra assenza”.
Alcuni di noi ridono divertiti, io brontolo dicendo che non bisogna
andare in giro in cerca di guai…ok l’avventura, ok lo
spirito d’adattamento..ma c’è un limite a tutto.
Col senno di poi, non è stato così tragico ma io odio
qualsiasi giostra che si muova…e quel giorno il mare aveva deciso
di muoversi.
Alle 17:00 rientriamo e posso baciare la terra…abbiamo pagato
l’escursione 1800 mt a coppia (circa 28€ a testa)..
Andiamo in giro cercando un diving affidabile per prenotare l’immersioni
per il gg dopo…La lonley parla molto bene del AQUA NERA…telefoniamo
ma è gia pieno..
Ci agitiamo un po’ perché avevamo deciso di stare solo
un’altra notte e poi partire per il Sudafrica avvicinandoci
al rientro per scongiurare eventuali imprevisti dell’ultimo
minuto…C’è chi dice “possiamo dividerci,
io voglio fare immersioni e mi fermo un gg di più”. Chi
dice “io voglio vedere il Blide river canyon in Sudafrica e
parto prima”.
Ma siamo un gruppo e alla fine ci veniamo tutti incontro e riusciamo
a soddisfare i desideri di tutti…non ci dividiamo…decidiamo
di rimanere un gg in più…con la promessa da parte di
noi donne di alzarci alla mattina presto con la speranza di trovare
un diving libero per il gg stesso…
MARTEDI’ 22/08/2006
Io e Jael partiamo alle sei per cercare un centro diving, ma non siamo
in una zona molto turistica e come si è faticato per trovare
un posto per dormire la stessa cosa, anzi diventa ancora più
complicata per i centri diving…
Ne risulta però una buona occasione per vedere il sorgere del
sole, fare qualche bella foto e fare una passeggiata rilassante sulla
spiaggia, troviamo anche delle belle conchiglie….Una di queste
con dentro ancora l’animaletto che si aggrapperà alla
vita con tutte le sue forze e ancora di più..( i suoi tentativi
di fuga e le mie suppliche per liberalo e donarlo al suo meraviglioso
mare, non sono servite a nulla contro i suoi aguzzini di cui tacerò
il nome (in nome dell’amicizia che ci lega!) ma la sua morte
peserà sulle loro coscienze ogni volta che mostreranno le conchiglie
raccolte in Mozambico!)
Lo so a voi non interessa niente...ma un diario è anche pieno
di ricordi personali che si vogliono immortalare nel tempo.
Riprendo la via del racconto: Chiediamo ai locali e tutti ci mandano
al diving del baobab beach…ecco la nostra destinazione: arriviamo
che sta aprendo ma ci dicono che oggi non effettuano immersioni perché
il gommone è rotto….Per domani hanno disponibilità!
Rientriamo e dopo colazione tutti e sei ritorniamo al centro per raccogliere
maggiori info…Il centro è composto da Viki, Ben e il
loro cane aski e qualche ragazzo di colore…non sembra malissimo
e poi non abbiamo molta scelta…prenotiamo due immersioni per
il gg dopo. www.odysseadive.com
scubaben_uk@yahoo.co.uk
00258 82 7817130
Di nuovo una gg dedicata al relax e a qualche compera…nel centro
del paese…c’è una postazione internet dove prenotiamo
l’auto una volta arrivati in Sudafrica, qualcuno di noi ne approfitta
per telefonare a casa…ecc.
C’è un mercato di prodotti locali…tutto molto caratteristico…e
scopriamo che il sapone esiste anche da loro, lo vendono al pezzo
e ne hanno di tanti tipi e con vari gusti…ma allora perché
la maggioranza di loro non lo usa?
Telefoniamo all’amico di Delito e facciamo nel tardo pomeriggio
la sua conoscenza…gli offriamo qualcosa da bere e ancora una
volta ne approfittiamo per allargare la nostra conoscenza sulla zona…
Gli chiediamo informazioni sulla malaria…se esiste o sono solo
esagerazioni….
Lui ne parla come se parlasse dell’influenza…è
appena guarito da circa sei mesi e in media una volta all’anno
la prende.
A noi un po’ di fifa ci viene…noi che su sei solo uno
ha fatto la profilassi antimalarica…noi cinque siamo contrari…prima
di partire ci siamo informati e abbiamo tratto questa conclusione:
non esiste un vero vaccino contro la malaria, ma solo una profilassi
(il LARIAM) che viene passato dalla mutua e a detta di chi l’ha
preso ha degli effetti collaterali notevoli (sospettano anche un caso
di suicidio) specie su chi ha problemi di depressione o simili…per
sei mesi devi assolutamente evitare una gravidanza…ecc…certo
non è una cosa leggera e poi volendo la malaria te la becchi
ugualmente…
Esiste poi un farmaco a pagamento 50 € a scatola: il MALARONE
(gia il nome m’ispira molta fiducia) ma a detta di molti è
più tollerabile.
Visto che niente ti assicura di non beccarla noi optiamo per la profilassi
comportamentale.
Certo che sentire il tipo raccontarci di beccarla una volta all’anno
qualche brividino ci passa per la schiena…ma ci consoliamo dicendo:
noi siamo a rischio per 4 giorni, lui per una vita…le sue probabilità
di essere punto sono certo maggiori, noi dormiamo in una casa di cemento
con le zanzariere sul letto…lui in una capanna con il tetto
di paglia .Auguri!!!!!
Certo che loro si meravigliano quando noi gli spieghiamo che in Italia
è stata debellata da molto tempo…Incredibile, per loro
è parte della vita…
Sono passati sei mesi dal nostro ritorno a casa e vi voglio rassicurare
che nessuno di noi si è ammalato !!!
Di nuovo compriamo del pesce e Diego si cimenta per un buon pranzetto
usufruendo anche delle spezie prese dall’orto di Josef e gli
avanzi diventeranno anche la nostra cena.
Relax…
MERCOLEDI’ 23/08/2006
Alle otto ci presentiamo all’ODISSEA DIVING e partiamo poco
dopo per l’immersione nell’isola di Bazaruto…la
salita sul gommone è meno “traumatica”
di quella di Tofo….il mare è una tavola e ha dei colori
meravigliosi, resi ancora più speciali dal giallo della sabbia
che qua e là affiora causa la bassa marea…
Mi rendo subito conto che questo diving ha sicuro qualche stella in
meno…è più casereccio lo possiamo definire…sul
gommne c’è solo la bionda Viki (con un po’ di puzza
sotto il naso) e il ragazzo che guida il gommone.
Io subito mi chiedo “se lei scende e fa da guida davanti, chi
sta dietro a controllare la fine del gruppo?” Risposta logica,
nessuno!
Chiedo subito a Raffaella (l’Advance del gruppo) di darmi un’occhiata
nella discesa (mio grosso tallone d’Achille) mi sento più
tranquilla, d’altronde il mio compagno è Diego ma anche
lui come me è alla sua terza immersione ed è gia tanto
se riesce a badare a sè stesso...visto che non può contare
sul mio aiuto…almeno nella fase di discesa..
Eccoci al momento cruciale, tutti in acqua: Viki si butta e con la
corda fa strada…io non riesco a scendere ma Raffaella mi aiuta
tirandomi letteralmente giù…dopo è ok…Viki
va avanti per la sua strada non interessandosi minimamente del gruppo:
potevamo anche essere rapiti da una piovra gigante uno dopo l’altro
che lei se ne sarebbe accorta solo quando toccava a lei…non
si è mai minimamente girata indietro a contarci o a farci il
segno ok!
Stai tranquilla carina che una volta a terra ti consiglio a tutti
i sub del mondo…
Il mare certo è meraviglioso anche in questa zona, non c’è
il turismo di massa o lo sfruttamento commerciale a rovinarlo, almeno
per il momento…
Diego come al solito finisce l’aria per primo e avvisa Viki
..lei lancia il pedanio e continua la sua immersione...Diego aspetta
un suo segnale...e poi capisce che deve risalire da solo…Non
mi viene assegnato nessun compagno che si curi di me...e attimi di
panico passano per la mia testa...io non posso e non voglio risalire
da sola…
Inizio a razionare l’aria per non finirla prima degli altri
…per fortuna io e Andrea F la finiamo insieme e io mi affido
completamente alla sua esperienza per la risalita e la sosta di sicurezza…tutto
ok!
Facciamo la pausa fra un’immersione e l’altra sull’isola
di Bazaruto.
Io sono vittima per l’ennesima volta del mio stomaco e mi sdraio
sulla sabbia e non muovo nemmeno un passo, Jael è vittima del
richiamo del sole e si sdraia per abbronzarsi un po’.
Gli altri vanno alla scoperta dell’isola…arrancano salendo
in cima alla grande duna di sabbia che dà l’idea di ritrovarsi
nel deserto, ma in cima si apre lo spettacolo del resto dell’isola:
un insospettabile giardino pieno di alberi, palme e laghetti…da
mozzare il fiato, mentre dall’altra parte i colori del mare,
del cielo e della spiaggia disegnano uno spettacolo non meno emozionante!
Ma voglio tornare a parlare della “simpaticissima” Viki
e del suo centro diving.
Nessuno si era preso la briga di avvisarci che avremmo passato la
nostra pausa pranzo su un’isola deserta…altrimenti ci
saremmo portati qualcosa di commestibile!
La biondina si mangia i suoi due panini, mentre noi soffriamo la fame.
Con tutto quello che ci hai fatto pagare le due immersioni non potevi
passare ad ogni sub un pacchetto di qualcosa da mettere sotto i denti
o due mandarini che al mercato locale non costano niente?
Spendiamo 630 rand a testa per le due immersioni + 60 rand per l’ingresso
al parco, tot circa 80 € a testa.
La seconda immersione si rivela un po’ più deludente
dal punto di vista marino, non vediamo un granchè, ma è
pur sempre bello ritrovarsi dentro l’acquario e non sopra…siamo
parte del mondo marino!
Rientriamo dopo le quindici, affamatissimi e ci fiondiamo al ristorante
del Baobab Beach…niente male anche se sono un po’ lunghi
nel servire…
Mangiamo chi pesce, chi carne, io una pizza niente male…paghiamo
400 mt a coppia (12,5€)
Alla sera ognuno prepara lo zaino per il trasferimento.
Abbiamo l’autobus del mitico OLIVEIRAS alle tre di mattina.
Prima di andare a dormire paghiamo Josef che oltre tutto si è
pure offerto, o meglio non aveva molta scelta, di accompagnarci alla
fermata dell’autobus a quell’ora assurda della notte,
gratuitamente in cambio di una buona pubblicità su internet.
B&B consigliato!!
Paghiamo 4 notti 750 rand o 3000 metical che tradotti in € sono
23,4 a notte a camera…volete forse qualcosa di meno? andate
al Baobab Beach nella capanne di paglia, forse più romantiche
ma certamente più in balia delle zanzare…
GIOVEDI’ 24/08/2006
Sveglia ad un orario assurdo e ancora una volta, giunti grazie al
passaggio di Josef in una stazione degli autobus fantasma, ci mettiamo
ad aspettare.
Subito qualcuno ci avvicina e ci dice che l’autobus è
partito prima, altri che parte dopo due ore…che è meglio
prendere quello all’altra fermata…noi un po’ dubitiamo
ma non molliamo…capiamo dopo che sono tutti della concorrenza
che vogliono accaparrarsi più clienti possibili, noi aspettiamo
Oliveiras…non lo tradiremo come abbiamo fatto all’andata
per un chapas qualsiasi…Certo se provate ad immaginarvi la scena:
Sono passate da poco le tre di notte, sei giovani bianchi tutti in
cerchio con gli zaini al centro aspettano infreddoliti e mezzi assonati
un autobus che forse è gia partito o è in ritardo di
un paio d’ore…non è una scena propriamente allegra….ma
noi siamo sopravvissuti anche a questo!
Oliveiras è arrivato verso le quattro e trenta e ha caricato
i nostri zaini (gia pronti ad insudiciarsi per l’ennesima volta
) con i relativi proprietari…ancora una volta ci siamo appropriati
di tutto lo spazio possibile.
Da quelle parti viene definito un autobus di gran lusso, in Italia
noi lo definiamo un catorcio da rottamare, ma in questo caso noi l’abbiamo
“amato”, è arrivato e ci ha portato a destinazione…non
facendoci stringere come sardine come nel chapas e trattandoci come
persone.
Il controllore dei biglietti aspetta di vederci tutti addormentati
per poterci svegliare con la scusa di donarci la colazione…un
mandarino a testa….e poi di nuovo tutti dormono…eccolo
che torna per chiederci di controllare i biglietti che lui stesso
ci ha fatto alla partenza…persona squisita e simpaticissima
…Di nuovo le soste negli “autogrill” ambulanti…e
l’incontro con i loro bagni….
Siamo arrivati al punto di partenza del nostro viaggio in Mozambico
cioè a Maputo alle diciannove di sera…un viaggio durato
circa 14 ore per fare 400 km, fra buche, risate, foto, mandarini,
libri, frutta secca, voli giù dal sedile causa una buca troppa
profonda e le ottime sospensioni dell’autobus…
Viaggio pagato 900 mt (32.5€ a coppia).
Viaggio che rimarrà dentro di noi come il mare che abbiamo
visto, i paesaggi e la gente che abbiamo conosciuto…
Questo è il racconto della nostra avventura in Mozambico, per
conoscere un punto di vista meno tecnico, meno dettagliato ma che
narra solo le sensazioni ed emozioni provate da Jael su questo meraviglioso
paese potete leggerlo:
http://www.viaggierelax.it/viaggi/index.php?option=com_content&task=view&id=142&Itemid=15
Il giorno dopo prendiamo l’autobus da Maputo per Nespruit dell’Intercape…..Siamo
di nuovo in Sudafrica!
Se avete bisogno di info non esitate a scriverci.