Alba.
Che giorno è oggi?
Dove sono?
Qualche attimo di smarrimento poi realizzo, il Mozambico, anzi non
ancora.
Siamo fermi sull’autobus dell’Intercape che da Nelspruit,
dove ci ha imbarcato ieri notte, ci porterà fino a Maputo attraverso
la frontiera Ressano Garcia dove per l’appunto adesso siamo.
Intorno a noi migliaia di persone che attendono l’apertura della
frontiera che avverrà alle 6. Molti hanno le macchine stracariche
di ogni cosa, da materassi a sedie di plastica, da biciclette a sacchi
strapieni di vestiti.
Aspettiamo.
Finalmente lo “stuard” dell’autobus ci avvisa che
è ora di scendere e ci indica in quali uffici dobbiamo entrare
e in quale ordine.
Nessun problema, seppure abbiamo le facce ancora piene di sonno e
gli uffici siano strapieni, non abbiamo nessuna difficoltà
e facciamo il nostro iter burocratico senza intoppi (paghiamo solo
12 rand a testa), anche perché il visto l’abbiamo fatto
fare all’ambasciata mozambicana a Roma (speso 25€ a testa
per visto più 8€ per spedizione passaporti
e foto).
E’ arrivata l’ora di passare dall’altra parte e
dobbiamo farlo a piedi, l’autobus ci aspetterà in Mozambico
a un centinaio di metri.
Arriviamo tutti e sei davanti alle guardie che prendendo in mano il
primo passaporto, lo guardano, ci guardano e dicono sorridendo “Italia,
compion du mundo!” e noi ci mettiamo a cantare “po popopo
popo po”, e ci fanno passare senza quasi fare altri controlli…però
meglio che un visto!
Arrivati al pullman ci accorgiamo che se a noi è andato tutto
liscio, diversamente è stato per il ns mezzo di trasporto:
un camioncino che trasportava legno ha fatto una retromarcia nervosa
e ha conficcato nel parabrezza una trave grossa come una gamba e ne
ha lasciato infilzato una buona parte nel cristallo crepato…oggi
aria condizionata gratis, con felicità del guidatore!
Finalmente risaliamo e ripartiamo per Maputo.
E’ incredibile, avremo percorso solo qualche kilometro ma il
panorama è diametralmente opposto: baracche in lamiera invece
di ridenti ristorantini, paludi e sterpaglie invece di giardini ben
curati, uomini in bicicletta e soprattutto a piedi invece di operai
su pik-up…insomma l’AFRICA.
In un paio d’ore arriviamo a destinazione, MAPUTO e ci accorgiamo
che sebbene non vediamo Town-ship come in Sudafrica, la periferia
è veramente degradata mentre nel centro si alternano moderni
palazzi con banche o uffici a casermoni decaduti e villette coloniali.
Arriviamo al capolinea alle 07:30, ritiriamo i bagagli e ci guardiamo
un attimo intorno, l’atmosfera è nuova e ci elettrizza.
Veniamo subito circondati da gente che in cambio di pochi soldi ci
vuole trovare una sistemazione per la notte..
Un omino grida “Fatima, Fatima!”… il ns albergo
e lo seguiamo fino alla navetta che ci porterà a fare finalmente
un riposino.
CENTRALLY LOCATED IN MAPUTO - Mao Tse Tung Ave,1317
email: fatimas@tvcabo.co.mz
Phone: +258 (0) 82 4145730 - +258 (0) 82 3070870 Fax: (+) 258 1 300
305
La ns
navetta è però una bagnarola in quanto furgoncino aperto
sul retro così che ci caricano “armi e bagagli”
sul cassone…almeno ci facciamo una panoramica della città
senza filtro.
A un semaforo un motorino ci affianca e ci chiede dove andiamo e ci
avverte che abbiamo una ruota a terra, noi gli diciamo che andiamo
da Fatima… ma sì forse ci arrivate!
E ci arriviamo. Il viaggetto dura 15’ e già abbiamo capito
che il mondo è cambiato: ridiamo e ci adattiamo.
Da fuori Fatima sembra un fortino con guardia alla porta, filo spinato,
cani da guardia, cancello e doppio cancello, dentro sembra casa di
mia nonna…divanetti disfatti, portacenere fatti di conchiglie,
un portico con una mini cucina dove ognuno si può fare un the,
basta che dopo lavi la tazza che ha usato e in generale un’atmosfera
molto bohemienne. E’ un grande alloggio Pace e Amore…
Gigioniamo aspettando che qualcuno ci faccia vedere le camere, finalmente
arriva un mozambico-jamaicano (solo per i rasta e l’erbetta
che ipotizziamo non si faccia mai mancare) che ci fa scegliere tra
camere con bagno privato con 4 posti letto (225 rand) o con bagno
in comune (180 rand)…noi scegliamo quella con bagno privato
mentre Raffa & Andrea B., Jael & Andrea F. optano per l’altra.
Preso possesso della camera da qualche minuto sentiamo bussare…Jael
e Andrea F. non hanno trovato di loro gradimento la camera (parure
di reggiseno e mutandine attaccata alla maniglia della finestra) e
decidiamo di dividere la camera…(speriamo sinceramente anche
di risparmiare qualche euro dividendo)…non c’è
problema, la camera è piccola, il bagno microscopico ma è
solo per una notte!
Doccetta e poi in pista, pronti a scoprire il volto di questa città.
Ci incamminiamo per le strade in cerca di un bancomat, un telefono
e un negozio di articoli video…chissà se saremo soddisfatti!
Troviamo il bancomat e ritiriamo metical (1€ = ±33 meticales)
senza problemi.
Chiediamo di un centro commerciale e ce lo indicano a una ventina
di minuti di cammino…benissimo in marcia!
Le strade sono strapiene di persone, in ogni angolo chioschetti vendono
mandarini (che impareremo a conoscere bene) caramelle o biscotti,
qua e là sul marciapiede vengono esposte mercanzie, da scarpe
a batic, ogni cosa sia turistico che non.
Una cosa ci colpisce, siamo gli unici bianchi, ma qua sembra che non
se ne curi nessuno!
Sotto il palazzo del centro commerciale c’è un affollamento
di venditori di souvenirs e tutti ci chiamano,ci tirano guarda, mira,
buen precio! Come ci si aspetta in ogni buon mercato africano da Tunisi
a Maputo.
Entrati nel centro commerciale è un altro mondo!
Pulizia, ordine e progresso, il cammino di un paese tra i più
disastrati per uscire dal tunnel tra dislivelli sociali e controsensi.
Gironzoliamo, ma in effetti non ci sfizia niente, tutto troppo artefatto.
Usciamo e ormai è ora di pranzo.
Diego avvista con famelica lungimiranza un ristorantino dall’altra
parte della piazza “PIRATES”
Si mangerà pesce, speriamo!
Il menu è molto accattivante soprattutto per i prezzi che non
hanno nulla a che fare con il Sudafrica e tantomeno con l’Italia)
ma che scopriremo essere superiori ai prezzi mozambicani in genere
( paghiamo 27,6 € a coppia).
Mangiamo da stare male e tutto molto buono.
Rientriamo nel centro commerciale per chiamare Delito, il nostro amico
di Maputo conosciuto da amici di amici a Cape Town dove era in vacanza.
La sera Delito ci viene a prendere e ci porta a casa sua, ci fa conoscere
la sua famiglia e altri amici.
L’atmosfera è surreale, sembra che ci conosciamo da sempre,
comunichiamo un po’ in inglese un po’ in un portoghese
fantasioso improvvisato da Diego e Raffaella.
Mangiamo insieme una cena semplice ma gustosa e ci facciamo spiegare
qualcosa di questo paese misterioso di cui non esistono guide turistiche
o altre dritte e in cui noi ci siamo tuffati senza avere quasi idea
su cosa avremmo trovato.
La situazione in alcune zone è veramente drammatica, ma sul
mare dove staremo noi non dovremmo avere sorprese, nè di malattie
(malaria ecc.) nè di altra sorta.
Delito ci da anche il numero di alcuni suoi amici a Tofo (la ns prima
tappa) e a Vilanculos (l’altra tappa) per avere appoggio nel
caso ne avessimo bisogno o anche solo per avere dritte su dove dormire.
Sono veramente una famiglia fantastica, hanno passato la guerra ma
sono di una dolcezza e di una gentilezza meravigliose!
Dieci minuti prima eravamo estranei e ora siamo una famiglia..
Il loro amore ci rimarrà nel cuore per sempre, facendoci desiderare
di poterli in un futuro riabbracciare…
Rientrati da Fatima prendiamo accordi per l’autobus che alle
5 della mattina ci porterà verso Tofo….Il tipo addetto
alla gestione del Back packers prova a fare il furbo facendoci pagare
la camera da 4 posti letto 225 rand a coppia…tot.450r
Allora un po’ ci agitiamo... ci siamo privati della privacy
e della libertà per pagare di più di quanto avremmo
speso se fossimo stati ognuno in una camera…Qualcosa non torna!!!!
Gli facciamo gentilmente notare che il listino prezzi alle sue spalle
dice una stanza da 4 = 345 rand lui dice che è sbagliato …non
vogliamo avere problemi, dobbiamo ancora passarci la notte e subiamo
e paghiamo ..ma in camera gli prometto tutta la pubblicità
su internet più negativa possibile...
Sveglia all’alba e troviamo una busta infilata sotto la porta
con un messaggio di scuse e con 105 rand che ci vengono restituiti:
si scusa e ci restituisce i soldi???
Cosa è successo??
Le nostre ipotesi sono due anzi tre…1) la ragazza italiana che
ha appena trasferito le sue valigie nella stanza del tipo ci ha messo
una buona parola…
2)Andrea B che è stato l’ultimo di noi a parlagli a detto
la frase magica che ha toccato il suo cuore..
3) uno di noi vedendo il nostro umore un po’ nero abbia simulato
il tutto per renderci felici…
La verità non la sapremo mai…
Concludendo la mia opinione su Fatima è: informatevi e c’è
sicuramente un’alternativa…non sono gli unici nella zona
..
La pulizia è proprio ridotta al minimo e in bagno ancora meno….e
poi chiarite sempre tutto e magari fatevi scrivere la cosa pattuita
a scanso di equivoci futuri…
Questo vale in tutto il mondo. MERCOLEDI’ 16/08/2006 Alle 04:30
troviamo due taxi 300 metical ad aspettarci, ci portano in quella
che loro chiamano stazione ma è solo una tettoia all’aperto,
con alle spalle un capannone…
Ancora una volta veniamo avvicinati a turno da locali…
Siamo un po’ diffidenti e prevenuti, alla fine capiamo che vogliono
solo racimolare qualche soldo o aiutarci..
Ci dicono che l’autobus non partirà alle 5 ma alle 6
…Impareremo nei gg futuri la calma mozambicana .
Alle 6 apre, usando la fantasia, una sorta di biglietteria ..Paghiamo
640 mt a coppia con 50 mt di bagaglio..
La stazione è quella degli autobus OLIVEIRAS che da lontano
sembra un autobus bello, più che decente ma poi più
ti avvicini lo vedi nella sua completezza e ti chiedi: perché
ami viaggiare coi mezzi locali.
L’autobus ha almeno 20 anni ed è vissuto, molto vissuto..
Appena prima della partenza la stazione si è riempita di ogni
genere di venditori, da quelli dell’acqua, del pane, mandarini,
dentifrici, zuppe calde ecc..
Sono bellissime le donne nei loro colori, con i loro bambini fasciati
dietro la schiena..
A quei meravigliosi bambini mancheranno sicuramente tante cose chi
i bimbi occidentali hanno, ma non gli manca certo il contatto e l’amore
materno…Hanno il meglio senza saperlo..
Vengono sballottati su e giù ogni volta che la loro mamma si
china, si muove e loro ridono senza problema…
Oliveiras per fortuna non è pienissimo, abbiamo circa tre posti
per persona e viaggiamo comodi…
Le strade spesso non sono asfaltate, sono piene di buche.. attraversano
tutti i paesini.
Non c’è molto nelle zone dove l’autobus si ferma
e noi veniamo letteralmente circondati da donne con i loro bambini
sulla schiena e con cesti sulla testa pieni di mandarini, banane ecc…o
da ragazzini che vendono biscotti, bibite o frutta secca..
Visto che il viaggio è lungo approfittiamo anche noi di questo
“negozio ambulante”.
Dal momento che i viaggi sono in media di tutta la giornata è
probabile che si debba usufruire del bagno… ma non voglio soffermarmi
troppo sulla descrizione.
Come consiglio cercate per tutto il tempo di essere stitici e per
la pipì un luogo riparato è sufficiente..
Il bagno è una stanza buia illuminata solo da un finestrino
dove tutti eliminano le loro scorie le quali si fermano dove vengono
deposte perché non c’è acqua da tirare…il
resto lo lascio alla vostra immaginazione..
Ma una cosa voglio chiarire: non sono certo questi piccoli disagi
che mi bloccano o che mi fanno scappare da un paese…Serve spirito
di adattamento...volersi tuffare nel loro mondo…e io rifarei
tutto quello fatto in questo viaggio..
Arriviamo a INHAMBANE verso le 16:00, dove poi prenderemo un chapas
per Tofo.
Recuperiamo gli zaini che nel frattempo hanno subito una metamorfosi:
assomigliano a dei sacchi impolverati, rossi e appiccicosi visto i
sacchi di patate e ogni cosa possibile con cui sono venuti in contatto
e in più l’autobus è pieno di fessure, la polvere
rossa delle strade li ha rivestiti…
Siamo letteralmente assaliti da orde di ragazzini e taxisti che di
nuovo vogliono accompagnarci …la maggioranza grida da Fatima
da fatima!! (no grazie rispondo io!)
PRAIA DO TOFO, INHAMBANE - MOÇAMBIQUE
Tel. +258 (0) 82 4145730 and +258 (0) 82 3070870 Fax: (+) 258 1 300305
Email: fatimas@tvcabo.co.mz
Siamo decisi ad avere una sistemazione migliore, giochiamo la carta
“amico di Delito” telefoniamo a Nimberto e dopo dieci
minuti facciamo la sua conoscenza..
Conosce il posto e sa a chi chiedere..
Ci accompagna a Tofo con il suo fuori strada pieno dei nostri zaini
e quattro di noi lo seguono sul chapas..
Alle 17:30 siamo al mare!
Ci sembra subito una zona molto tranquilla, nessuno si è sconvolto
o agitato al nostro arrivo..
Come descrivervi Tofo: immaginate un T capovolta, voi arrivate dalla
strada principale dove all’incrocio con la strada di sabbia
si trovano delle baracche che fungono da negozi, da un lato c’è
anche il mercato con frutta e verdura e poco più avanti c’è
il mercato dell’artigianato locale.
Tofo è composto da una spiaggia lunghissima e rilassante, in
riva alla spiaggia ci sono 2-3 resort nome che sicuramente rende più
nel nome che nella realtà…e poi ci sono delle casette
singole, possiamo chiamarle anche villette per il loro standard, sono
molto semplici, essenziali ma ok!!
Nimberto ci trova la sistemazione in una delle villette in riva alla
spiaggia, data in gestione a DONA MARIA e a suo marito.
La casa ha un salone enorme con cucina americana, con tutte le stoviglie,
frigo e freezer, due camere da letto e il bagno..
Nel cortiletto esterno davanti alla case un portichetto con poltroncine
in vimini e un pratino dietro la casa con tanto di filo per stendere
e Barbecue..
Useremo tutto!
Visto che ci sono solo due camere Andrea & Jael si sacrificano
molto generosamente e dormiranno in salotto su un materasso per terra
per tutto il tempo..
La casa è essenziale ma pulita.
Dopo una bella e rigenerante doccia calda (doccia caldissima non proprio
a norma di legge ha la resistenza per scaldare l’acqua dentro
al doccione…) andiamo alla ricerca di qualcosa da mangiare …Poco
più avanti c’è CASA BARRY
http://www.casabarry.com/
email: tofoscuba@teledata.mz
www.tofoscuba.com
Ci fa un’ottima impressione, poi esattamente in fondo alla via
dall’altra parte c’è un altro diving: sembra ugualmente
buono, i prezzi sono simili, ma Casa Barry ci ispira più fiducia
ed è veramente a due passi dal nostro alloggio!
Ritorniamo e prenotiamo per domani alle 10:30 lo snorkeling Safari
per vedere lo SQUALO BALENA (250 rand a testa 29 € ) poi alle
13:30 abbiamo la prima immersione (costo circa 40€ ad immersione)
e prenotiamo per le 8 del gg successivo la 2° al MANTA REEF a
30mt di profondità per vedere le mante che si fanno pulire
dai pesci addetti al lavaggio…tipo il lavaggio auto.
Per fare la 2° immersione visto che siamo tutti Open tranne la
Raffa bisogna fare un esame e pagare 40 rand per l’esame e altri
40 per il supplemento carburante, visto che il luogo è un po’
più lontano.
Intanto prenotiamo poi vedremo…
La cosa più importante è fatta, ora ci rilassiamo,facciamo
il bucato e ci organizziamo per la cena: abbiamo deciso che cucineremo
il pesce in casa, risparmiando e mangiando di più.
Diego riesce a comprare 4 kg di gamberi dai pescatori locali al prezzo
tot di 300 mt circa 10 €…altro che prezzo italiano e poi
siamo certi che sono freschi..
Compriamo pomodori per il sugo, ananas, papaya, birra ecc…e
ne viene fuori un’ottima cena e già pensiamo a quella
di domani sera…
Abbiamo deciso di contraccambiare l’aiuto dato da Nimberto invitando
lui e la moglie a cena da noi…
VENERDI’ 18/08/2006
Siamo carichi ed emozionati all’idea di aggiungere a tutti gli
animali visti fin ora anche quelli marini…
Colazione da casa Barry …ne hanno una chiamata PADI..fatta di
yogurt e muesly, ottima ed energizzante..
Alle 9:30 siamo al diving per sbrigare tutte le pratiche e compilare
i moduli e trovare l’attrezzatura per l’immersione..
Sono una bella squadra e tutto si svolge velocemente.
Alle 10:30 partiamo.
Per prima cosa bisogna spingere in mare (e quando scrivo spingere
intendo proprio spingere) il gommone arenato sulla sabbia, facendoti
aiutare dal reflusso dell’onda.
Tutti devono spingere seguendo la tecnica già collaudata del
diving.
E’ un po’ divertente!
Una volta in mare il gommone viene lanciato a tutta velocità
o quasi..in alcuni casi voli letteralmente sull’ acqua con i
relativi salti e atterraggi che ne seguono..
Io non amo Gardaland, non amo le giostre e non mi diverto per niente…sono
l’unica pizza della compagnia…gli altri si divertono tantissimo.
Anche il mio stomaco non apprezza e inizia a segnalare la sua presenza..
In cosa consiste lo snorkeling safari?
Se l’avessi saputo non l’avrei fatto….
Si va in giro alla ricerca dello squalo, c’è anche l’omino
sulla torretta per facilitare l’avvistamento e una volta localizzato
la tipa del diving (in questo caso Tania ) urla: “Ora!”
Tutti si buttano in acqua dirigendosi freneticamente verso il luogo
dove è stato visto…Un
Un piccolo resort completo di tutto e sarà il nostro punto
di riferimento per quel che riguarda il cibo. Ceniamo nella terrazza
del suo ristorante: cibo ottimo e abbondante, prezzi normali non economicissimi
(mangiando un tot paghiamo 450 rand in tot :17,6 € a coppia).
GIOVEDI 17/08/2006 Giornata dedicata al relax, dobbiamo recuperare
energie, dall’inizio della vacanza ci siamo sempre alzati all’alba
se non prima per riuscire a fare tutto, anche se vi devo confessare
che poi alle 22:00 in media eravamo tutti cotti e si andava a letto,
conciliando il sonno con una buona lettura, sonno che non tardava
mai ad arrivare.
Ci svegliamo per le nove e andiamo a fare colazione da Casa Barry,
ci sono ottime colazioni con una buona varietà di scelta a
prezzi europei (10 € a coppia).
Ci concentriamo poi alla ricerca del Diving visto che i gg successivi
sono dedicati all’immersioni.
All’interno di casa Barry c’è un diving Padi 5
stelle
TOFO SCUBA tel:+258 (0)232 9030 cell:+258(0)828 26014
problemino c’è: l’animale non sta fermo e non ti
aspetta, quindi di una ventina che siamo solo alcuni lo raggiungono..i
più veloci e quelli con meno pare…
Io lo ammetto sono paurosa, ho la mia tecnica per scendere dal gommone,
ho paura delle profondità e delle bestie cattive…e appena
mi butto giù la prima volta, mi trovo una bella medusa davanti…il
mondo si ferma in quel momento!
Ora il mio obbiettivo non è più vedere lo squalo ma
evitare le meduse!
Il tutto è molto frenetico..ti butti…3-4 minuti alla
ricerca dello squalo balena e poi risali, il gommone si sposta e tutto
si ripete..
Ci ributtiamo ma io e Diego siamo troppo lenti e poi l’idea
di andare sopra ad uno squalo di 6,7 metri anche se innocuo un po’
ci blocca..
Alla terza possibilità io e Diego abbiamo gia rinunciato, io
ho lo stomaco sotto sopra e Diego non è così sicuro
di volerlo vedere…gli altri sono entusiasti…
Vediamo dal gommone lo squalo a pelo d’acqua, una manta bella
grande e da lontano le balene che saltano…Raffaella si butta
ma appena scesa urla e risale…una “medusina” con
i filamenti blu lunghi un metro l’ha presa nel collo ed è
rimasta nella muta…non sono attimi piacevoli per lei principalmente
e per noi che l’aiutiamo.
Diego gli stacca i filamenti dal collo, urticandosi a sua volta una
mano, poi gli versiamo dell’acqua (l’unica cosa che abbiamo…)
Io nel frattempo dondolata dalle acque ho provveduto a donare la mia
colazione ai pesci.
Non vedo l’ora che tutto finisca.
Un’altra signora poco dopo segue il mio esempio...Che allegria!!
Si tuffano altre due volte e poi si torna a riva saltando sulle acque
visto che il mare è un po’ mosso, anche se il ragazzo
che guida è comunque bravo. Una volta vicini a riva ti dicono
di tenerti ben stretto e lanciano il gommone verso la sabbia alla
velocità massima..si arena di nuovo.
Rientriamo ed è gia ora di uscire per l’immersione vera,
io non ho nessuna voglia:
tra il mal di mare e la mancanza di esperienza…(ho preso il
brevetto a Giugno con Diego e Jael e a parte le immersioni per l’esame
non ne ho fatte altre)
Tania capisce tutto ed è molto carina, incoraggiante e rassicurante..
Per prima cosa mi da una pastiglia contro il mal di mare e mi promette
di essere la mia ombra.
Ok ,bisogna rompere il ghiaccio anche per tutto quello che ho pagato
per avere il brevetto.
Al diving troviamo tutta l’attrezzatura pronta solo da controllare
e montare, su ogni pezzo c’è il ns nome. Sono un ottimo
diving.
Come prima esperienza all’estero è veramente ok!
Ci prepariamo, facciamo il breafing e Raffaella che per fortuna si
è ripresa dall’incontro con la medusa, mi traduce visto
che è tutto in inglese.
Ecco la storia che si ripete…Spingere il gommone in acqua ecc.
Una volta sul posto cercano il punto esatto con il gprs e il dive
master scende con il filo e noi dietro.
Tania e un’altra ragazza controllano il gruppo…C’è
un po’ di corrente e Tania mi aiuta.
Una volta sotto sono molto tranquilla e non ho più problemi,
mi godo l’immersione anche se devo trovare ancora il giusto
assetto.
Le acque di Tofo sono piene di vita…uno dei miei sogni si materializza
a due metri da me:da una cavità esce una tartaruga enorme e
mi nuota davanti scomparendo velocemente nel blu.
Sono affascinata da questi animali: enormi ma così agili in
mare…ne avevo viste nel Borneo Malese a Sipadan facendo snorkeling,
ma questa è la prima che la vedo in immersione.
Vediamo tanti pesci che non sto ad elencare, una bella immersione
vegliata dai ragazzi del diving, man mano che finiamo l’aria
iniziamo a turno la risalita: il 1° è Diego che risale
con l’altra ragazza del diving, poi più avanti sono io
con altri due insieme a Tania e gli ultimi con il ragazzo guida.
Sento ancora il mal di mare mentre faccio la sosta di sicurezza e
mentre aspetto che vengano a recuperarci col gommone ma almeno non
rimetto.
Sono felice di averla fatta, ma io e Diego decidiamo di prendere le
cose con calma e rinunciamo al Manta reef per fare un’altra
immersione tranquilla a 18 mt..seguendo la scuola SSI (prima fai almeno
12 immersioni e poi puoi prendere il brevetto per i 39 mt). Voglio
farmi con calma la mia esperienza. Grazie a Tania per aver fatto il
suo lavoro in modo eccellente!
Una volta a casa ci dividiamo i compiti, fare la spesa visto che questa
sera abbiamo ospiti…Compriamo un trancio di barracuda da fare
alla griglia e degli spaghetti da fare al sugo con i gamberi.
Ci gasiamo all’idea degli spaghetti cucinati da dei veri intenditori
della pasta!!!
Beh, non comprate mai pasta all’estero a meno che non venga
dall’Italia, puntate solo su spaghetti italiani o scegliete
del riso….
Ne risulta un attentato alla vita dei nostri ospiti più che
invito a cena; i nostri spaghetti diventano una colla immangiabile
facendo perdere di qualità all’ottimo sugo fatto da Diego.
Risolleviamo la cena con il pesce alla griglia e i gamberi saltati
in padella.
Meno male che gli piace il pesce visto che sul posto non c’è
molta scelta.
Ne esce una bella serata, comunicando in italiano, portoghese, spagnolo
e un poco d’inglese.
Appena gli ospiti se ne vanno i miei amici iniziano a studiare per
l’esame di domani in inglese, meno male che noi abbiamo cambiato
idea…
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Continua ::